Vero o Falso?

“Certifica il mittente, l’invio e la ricezione del messaggio ed anche il suo contenuto”

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Certificazione dell’invio, della consegna, del contenuto della trasmissione, di data e ora esatta” [da www.legalmail.it (13/04/09)]

“Certifica il mittente, l’invio e la ricezione del messaggio ed anche il suo contenuto”  [da www.startpec.it  (12/04/09)]

“Certificazione degli allegati al messaggio” [da www.nur.it (12/04/09)]

“Certificazione degli allegati al messaggi” [da www.certificazioneposta.it (12/04/09)]

“Certificazione completa del contenuto a garanzia dell’integrità e della confidenzialità delle comunicazioni (messaggio e allegati)” [da www.studio-eureka.it (17/04/09)]

“Le ricevute possono essere usate come prove dell’invio, della ricezione ed anche del contenuto del messaggio inviato” [www.inforsin.it (20/04/09)]

FALSO
La PEC non certifica affatto il contenuto del messaggio, ma solo data e ora della trasmissione.

 Il Gestore PEC del destinatario invia al mittente un’email di conferma, che contiene e riporta il contenuto del messaggio originale. Vero.

Mittente e destinatario ricevono messaggi email di conferma che riportano il contenuto del messaggio. Vero.
Ma il Gestore PEC non certifica affatto il contenuto del messaggio, se per “certificare” intendiamo “dare prova certa, legale” del contenuto. I Gestori PEC hanno infatti l’obbigo di mantenere per 30 mesi  SOLO I LOG delle trasmissioni (cioè tutte le informazioni relative a mittente e destinatario, data e ora, intestazioni del messaggio, identificativi del messaggio), da fornire al giudice in caso di contestazione. Nessuno di loro archivia anche i contenuti / allegati.

Purtroppo un mittente furbacchione può MODIFICARE (e non è poi così difficile…) il contenuto del messaggio, e sostenere che fosse quello il contenuto REALE del messaggio.
Nessuno può dimostrare il contrario.

Una trasmissione PEC certifica che una certa trasmissione è avvenuta tra due indirizzi email PEC, MA NON CERTIFICA (a livello legale) QUELLO CHE LA “BUSTA ELETTRONICA” CONTENEVA.

La PEC garantisce che durante la trasmissione di un messaggio gli allegati non vengano alterati, MA NON NE CERTIFICA IL CONTENUTO VERSO TERZI. 

Esempio: Il Sig. Destinatario ha ricevuto un bel messaggio con scritto “Ordine d’aquisto per Barca a Vela XXX, prezzo concordato 100.000 euro”.
E il Sig. Mittente riceve la sua bella conferma che riporta correttamente il testo “Ordine d’aquisto per Barca a Vela XXX, prezzo concordato 100.000 euro”
Tutto bene. La barca arriva, ma il mittente paga 10.000 euro…..

Il Sig. Mittente modifica il messaggio originale in “Ordine d’aquisto per Barca a Vela XXX, prezzo concordato 10.000 euro.” sostenendo che quelli erano gli accordi.

Chi può provare che cosa c’era nel messaggio originario? Nessuno dei due. Di certo non il Gestori PEC che non ha archiviato il contenuto o gli allegati.

Lo stesso valga per: “Buongiorno sig. Rossi, le confermiamo l’assunzione. Si presenti Lunedì mattina nei nostri uffici.” E lunedì mattina il sig. Rossi scopre che si tratta solo di una prova…

 E’ un errore molto diffuso, che inganna e da false certezze agli utenti. Infatti, in sig. Destinatario è cullato dalla falsa certezza di avere in mano un’inoppugnabile prova del contenuto dell’ordine o dell’assunzione.

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