Ve lo aspettavate? Ebbene si, sono i favoriti… [[25/01/10 – Conclusa fase selezione offerte per concessione PEC]]
…scrivevamo a Novembre 2009…
Si dice, si mormora…
Questo perché il disciplinare di gara del bando per l’attribuzione della concessione CEC-PAC prevede, ovviamente, una serie di specifiche economiche e tecniche minime da soddisfare per poter accedere al bando ed essere soggetti ammissibili.
E ce n’è una, in particolar modo, che mal si adatta ad un qualsiasi altro soggetto possibile:
“L’erogazione dei servizi avviene attraverso le infrastrutture messe a disposizione dal concessionario e finalizzate alla richiesta, l’attivazione, la cancellazione, l’utilizzo ed il supporto all’utilizzo dei servizi. Le infrastrutture sono:
[…]
3. la Rete degli sportelli fisici in grado di assicurare un punto di accesso in almeno l’80% dei comuni italiani con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti, con orario di apertura al pubblico, dal lunedì al sabato, 9.00-13.00. “
Tale requisito dovrà essere disponibile già dopo 30 gg dopo l’assegnazione della concessione. E già la gara si restringe: ben pochi soggetti in Italia dispongono di una così estesa rete di sportelli fisici.
Ma non è neanche questo il punto focale: il tutto ritorna a bomba sulla natura del servizio che si va a distribuire: non sono patatine, ma Posta Elettronica Certificata!
Se anche un altro soggetto o consorzio già disponga di una rete di sportelli idonei, a che titolo formale, o sotto che forma di responsabilità, il PERSONALE addetto agli sportelli potrà svolgere le pratiche di registrazione e creazione di un indirizzo PEC? Al contrario, un dipendente delle Poste ha una funzione equiparata a quella di un Pubblico Ufficiale. Un dubbio aperto, che eventuale altri concessionari dovranno valutare con attenzione.